giovedì 8 gennaio 2015

Ieri è stato inferto un colpo gravissimo alla democrazia, alla libera circolazione delle idee e alla libertà d'informazione.
Wolinski, Charb e gli altri die vignettisti freddati dalla spietata violenza del fanatismo religioso erano gli interpreti di una stampa libera, senza inibizioni e senza paura di fronte alle minacce di ogni tipo.
Ora dove sta andando il giornalismo?
Si può ancora parlare di giornalismo o/e di satira libera da ogni estremismo? Di libertà di pensiero, senza rischiare di essere crivellati in pochi minuti da un commando di fanatici?Si può ancora fare informazione, ovvero contro-informazione? La situazione è allarmante, per non dire profondamente critica e siamo tutti coinvolti!
Vedere uomini impegnati a diffondere mediante la satira, uno sguardo disincantato e critico sulla realtà di oggi, finire vittime della violenza e dell'integralismo fa riflettere e non poco. Innanzitutto c'è il grande dolore per le perdite umane, per le perdite culturali che questi quattro vignettisti  con il loro lavoro, hanno incarnato per anni.  Ma subito dopo viene da chiedersi che ruolo abbia, nel mondo che stiamo vivendo, l'informazione. Certo, è molto facile dire che sia stato stupido, coi tempi che corrono, prendere la religione islamica come capro espiatorio per una satira. Ma la satira è da sempre stata indipendente e, anzi, è stata il modo in cui, già nel Medioevo, era concesso al popolo di prendersi gioco del potere. La satira deve continuare a vivere e ad esistere anche in tempo di crisi... anche in tempo di terrore, come una testimonianza dell'importanza della democrazia, della pluralità e coabitazione dei punti di vista, della collaborazione tra uomini e donne per la costruzione del mondo futuro di pace
Ieri i quattro vignettisti di "CHARLIE HEBDO"  hanno perso la vita per continuare a credere con il loro impegno, nell'ideale di un mondo in cui gli uomini e le culture potessero dialogare anche mediante la satira e una strizzata d'occhio sulla realtà di oggi.
Oggi piangiamo la loro scomparsa tenendo alti i valori della democrazia, del dialogo e del coraggio di esistere.


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